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CULTURA 21-05-2001

C’ERA UNA VOLTA L’IMPEGNO, L’INTELLETTUALE DI SINISTRA «METABOLIZZA» LA SCONFITTA

TORINO - Alle sei della sera di domenica, dopo un incontro con Geronimo Stilton e un faccia a faccia Claudio Magris-Cees Nooteboom, la politica è tornata prepotentemente in scena alla Fiera del libro. In una sala affollata di pubblico dove, per un gioco del destino o per una burla dei relatori, il nome di Silvio Berlusconi è risuonato soltanto in rarissime occasioni. Nonostante il suo fantasma e quello delle recenti elezioni sia stato evocato in continuazione dai partecipanti, impegnati in un dibattito per la presentazione dell’ultimo numero de «la primavera di Micromega» (intitolata «Non mollare. L’Italia che non si piega e l’Italia del servo encomio») al quale hanno partecipato Andrea Camilleri, Vincenzo Cermani, Antonio Tabucchi (presente soltanto via telefono), Giancarlo Caselli, Carlo Freccero, Marco Travaglio, Paolo Flores d’Arcais.
Pretesto dell’incontro è stata la ricerca del filo più o meno sottile che lega scrittore e politica. Un pretesto intrigante, che ha sollecitato Camilleri a definire la stessa scrittura come «un continuo impegno civile», Tabucchi «a invitare i giornalisti a difendere la libertà di critica» e Cerami «a sperare che la sinistra riesca a metabolizzare al più presto la sconfitta». Il tutto guardando anche con rammarico al 13 maggio appena passato.
Eppure anche prima di Micromega , la domenica della Fiera era stata una domenica vissuta intensamente. Tanto intensamente che, per arginare l’afflusso di pubblico, fin dal primo mattino erano stati aperti ai semplici visitatori persino gli accessi normalmente destinati a editori, espositori e stampa.
Colorata, vibrante e soprattutto numerosa. Così si presentava ieri la città dei lettori, una città che saliva (per citare Umberto Boccioni), una città in continuo movimento che si è snodata tra comparse travestite da melanzane, mostre «in progress» di fotografie e stand zeppi come un autobus all’ora di punta. Mentre per chi fosse stato alla disperata ricerca di tranquillità e di un’occasione di riflessione, non rimanevano che i dibattiti: stavolta, forse più che nelle edizioni precedenti, particolarmente votati all’approfondimento non soltanto politico ma anche mistico.
L’Associazione Sant’Anselmo, impegnata da tempo in un progetto «di itinerari attraverso la cultura cristiana dell’Italia del Terzo Millennio», ha così offerto in una sola giornata ben tre incontri su donne e religione, libri e religione, scuola e religione. Portando alla luce, oltre a un crescente interesse da parte degli organizzatori verso Bibbie e testi sacri, anche una sempre maggiore fascinazione suscitata da questi temi nel grande pubblico. Un interesse e una fascinazione che partono da una serie di considerazioni: dalla ritrovata dignità dell’editoria religiosa alla crescente attenzione suscitata anche nell’area laica. Senza dimenticare nemmeno aspetti negativi ancora presenti, come la confusione tra mercato religioso e cultura religiosa che continua spesso a caratterizzare le scelte dei grandi gruppi editorial-finanziari.

Stefano Bucci

Il Corriere della Sera 21/5/2001