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CRONACA 25-04-2001

VOLANTINI IN TUTTA ITALIA FIRMATI DAI TERRORISTI

Documenti del Nucleo di iniziativa proletaria in sette città. Gli investigatori: si propongono come gruppo egemone
ROMA - «Si stanno proponendo come gruppo egemone, più vicino ai problemi dei lavoratori rispetto alle Brigate Rosse». Gli inquirenti impegnati nelle indagini sul terrorismo sono «molto preoccupati» per gli avvenimenti degli ultimi giorni. E la rivendicazione dell’attentato di via Brunetti a Roma dello scorso 10 aprile diffusa ieri capillarmente in tutto il Paese, da Pordenone a Siracusa, ha aumentato l’allarme degli investigatori e dei magistrati che in mezza Italia stanno indagando sull’eversione di estrema sinistra. Il documento recapitato a sedi sindacali ed importanti aziende porta la firma del Nipr, Nucleo di Iniziativa Proletaria Rivoluzionaria: è la copia di quello spedito per e-mail subito dopo l’esplosione nel centro della Capitale ma questa volta sul volantino appare anche la stella a cinque punte, il simbolo delle Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente che hanno ucciso Massimo D’Antona. «Un richiamo alla coesione, a far fronte comune, che non ci lascia affatto tranquilli», spiega l’esperto di antiterrorismo.


IN SETTE CITTA’ - L’ordigno esploso nell’androne del palazzo di via Brunetti che ospita l’Istituto Affari Internazionali ed il Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti ha riportato alla ribalta, dopo un lungo periodo di silenzio, l’allarme terrorismo. E la decisione di spedire la rivendicazione in sette città, a una ventina di recapiti, viene interpretata dai magistrati della Procura di Roma in modo inquietante: gli esponenti del Nipr cercano di trovare proseliti, hanno deciso di lanciare una vera e propria «campagna di reclutamento» all’interno delle fabbriche e nelle strutture sindacali. Si spiega così la scelta di diffondere la rivendicazione in cinque luoghi di Roma (nei depositi dell’Atac a Portonaccio ed a Grottarossa, a due passi dalla sede Rai di Saxa Rubra, all’ospedale Grassi di Ostia, alla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Zanussi ed all’Aci Informatica) ed altrettanti in provincia di Pordenone (di questi, una copia alla Rsu della Zanussi Electrolux di Porcia, altre due allo stabilimento Zanussi Grandi Impianti di Vallenoncello ed una quarta alla Refrigeration Division Villotta Factory Electrolux Professionale di Villotta di Chions). I volantini sono arrivati pure a Milano (all’Alfa Romeo di Arese, al deposito dell’Atm, l’azienda per i trasporti pubblici, di via delle Forze Armate ed alla Franco Tosi, ex Ansaldo, di Legnano), a Bologna (alla Rsu dell’Atc, altra azienda di trasporti pubblici), a Taranto (alla Rsu dell’Ilva), a Lodi ed a Noto (in provincia di Siracusa) nella sede della Slai-Cobas.


SPEDITI DA ROMA - I documenti, tutti con lo stesso contenuto (una ventina di pagine), sono stati scritti probabilmente da un solo computer. Hanno una copertina con il marchio della stella a cinque punte e la «firma» Nipr: sono stati inseriti in buste a «sacchetto» di media grandezza e spediti lunedì per posta prioritaria. Le buste hanno tutte il timbro del Centro di meccanizzazione postale dell’aeroporto di Fiumicino, da cui transita la corrispondenza prioritaria di gran parte della Capitale e delle località della provincia. Il nome del mittente è stato scritto a macchina: «Ministero della Sanità, piazzale dell’Industria 20, 00144 Roma». Un riferimento che poteva apparire come una sorta di «avvertimento» per il ministro Umberto Veronesi, ma a cui gli inquirenti non danno invece alcun valore.

L’INCHIESTA - I tecnici della scientifica dei carabinieri stanno controllando tutte le rivendicazioni. Sperano di individuare qualche impronta digitale utile per le indagini. Al vaglio dei militari anche le rivendicazioni del Nipr. Tra esse, quella per la bottiglia incendiaria del 15 maggio del 2000 contro il palazzo di via Po, a Roma, in cui ci sono gli uffici della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici presieduta da Gino Giugni, ed i volantini recapitati sempre per posta a Taranto, specialmente quello del 19 giugno dello scorso anno.
Flavio Haver

Corriere della Sera 25/4/2001