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CRONACA 03-05-2001

PARLAMENTO EUROPEO, TUTTI CONTRO LA PRESIDENTE FONTAINE

A Bruxelles gli eurodeputati denunciano i ritardi per la richiesta di revoca dell'immunità al Cavaliere e a Dell’Utri


nostro servizio –
Bruxelles Scontri aspri e pesanti attacchi contro la Presidenza del Parlamento Europeo per gli scandalosi ritardi nella ricezione della richiesta di revoca dell'immunità parlamentare a Silvio Berlusconi nel quadro dei reati addebitatigli sulla vicenda Telecinco. Sono ormai nove mesi che la Sig. ra Nicole Fontaine, Presidente del Parlamento Europeo, adduce pretesti protocollari e di procedura per non dare seguito alla richiesta inviata nel giugno dello scorso anno dal magistrato spagnolo Baltasar Garzón. Le nuove sensazionali rivelazioni del quotidiano “El Mundo” sulle società di comodo utilizzate dal Cavaliere per svuotare le casse della rete televisiva e per porre in atto massicce evasioni fiscali, possono avere contribuito al tono polemico del deputato laburista britannico Richard Corbett che ha aperto il dibattito in seduta plenaria contestando come pretestuose le tesi evasive impiegate e ribadite più volte da Madame la Présidente. Quest’ultima il mese scorso aveva affidato alla parlamentare indipendente Marie -Fraçoise Garaud una missione diplomatica volta ad accertare a Madrid se spettasse alla magistratura ovvero al Governo firmare la richiesta di revoca dell’immunità sia a Berlusconi che a Dell’Utri. L’interessata due settimane fa aveva comunicato che per questioni famigliari (una grave malattia del marito, poi deceduto nei giorni scorsi) sarebbe stata costretta a rinviare di settimane, forse di mesi, la sua missione. Sia l’On. Corbett che altri deputati hanno chiesto perché mai la Sig. ra Fontaine non avesse provveduto a sostituirla. Il capogruppo del Partito Popolare Europeo, il tedesco Hans-Gert Poettering, come aveva già fatto in passato è scattato come una vipera accusando il collega laburista di interferenze faziose nella campagna elettorale italiana a favore del centro sinistra. Aspra la reazione del capogruppo socialista Baron Crespo che ha chiesto al teutonico collega se nel suo paese un personaggio come Berlusconi, con analoghi macroscopici conflitti d’interesse, avrebbe potuto avanzare una prepotente ipoteca sul cancellierato. Dopo una serie di imbarazzanti giustificazioni offerte da Nicole Fontaine, notoriamente amica del Premier spagnolo Aznar, a sua volta legato a filo doppio al Cavaliere d’Arcore, ha preso la parola l’eurodeputato del Pdci Lucio Manisco; parlando in inglese ha sostenuto che era giunto il momento di rompere il silenzio dei deputati della sinistra italiana su questo caso perché «la situazione fuori da queste mura viene ormai percepita con il passare dei giorni come sempre più inaccettabile e intollerabile». Appoggiando la richiesta di Corbett di fissare una data, una scadenza specifica per investire il Parlamento e la sua Commissione Giuridica della richiesta spagnola di revoca, il parlamentare italiano ha dichiarato che la questione ormai va bene al di là di qualsiasi presunta faziosità politica e investe tutte le parti coinvolte nell’ambito di un più dignitoso funzionamento dell’istituzione parlamentare europea. Nicole Fontaine non ha accolto le istanze sollevate dai parlamentari riservandosi di prendere una decisione solo dopo aver ricevuto una risposta ai quesiti procedurali e protocollari da lei stessa posti al Governo spagnolo e da quest’ultimo inoltrati con lunghi e sospetti ritardi al Consiglio di Stato del paese.
Carlo G.Rendi


Liberazione 3/5/2001